MAPS 1:610 (la cifra indica la scala approssimativa in cui sono rappresentate le mappe sulle tele, 610 è inoltre un numero della serie di Fibonacci) nasce dall’incontro tra Jorge R. Pombo, pittore e Saul Daniele Ardillo, coreografo.
Le connessioni tra tecnologia, danza e pittura diventano il cuore della ricerca dei due artisti: a Pombo è lasciato il compito di reinterpretare a carboncino – in un incontro tra digitale ed analogico – le piante di alcune grandi città prese da google maps; mentre i ballerini, su coreografia di Ardillo, completano l’opera danzando sulle tele del pittore. Il tutto verrà realizzato durante una performance , riprodotta poi in mostra da schermi e proiettori così da raccontare il processo creativo.
Pombo, ispirato dai concetti del leggendario Black Mountain College e interessato ad indagare l’intervento del caso e la perdita di controllo sul processo pittorico, trova nella danza un prezioso alter ego al quale consegnare parte della creazione, lasciandole il compito di completare in modo del tutto autonomo l’opera.
Dal canto suo Ardillo coglie l’occasione di sviluppare un codice coreografico in cui il movimento non è più esclusivamente “fine” ma anche “mezzo” creativo.
Si giunge così al punto in cui la danza viene espressivamente potenziata dalla pittura mentre l’opera figurativa non potrebbe nemmeno esistere senza danza, convogliandosi in un unicum che non è giustapposizione ma vera e propria fusione di due processi.
Mostra realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dalla Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto nell’ambito di After. Futuri Digitali.
Maps 1:610. Danza e pittura
Edizioni Zerotre
Copertina flessibile
82 pagine