Nelle due sedi di Palazzo Magnani a Reggio Emilia e di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), è esposta la più vasta e importante mostra antologica, mai realizzata, dedicata ad Antonio Ligabue, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 27 maggio 1965. L’esposizione propone, in Palazzo Magnani, una scelta di cento dipinti, tra cui molti di grandi dimensioni, e a Palazzo Bentivoglio, a Gualtieri (RE), un’ampia selezione di opere su carta, tra cui trenta disegni e incisioni originali – nella tiratura firmata dall’artista – oltre a più di cinquanta terrecotte, che documentano in modo esaustivo tutto il percorso creativo dell’artista emiliano. La mostra sottolinea il grande valore di Ligabue nell’ambito dell’arte italiana ed europea, al di là della fuorviante definizione di naïf che l’ha troppo a lungo accompagnato e ne ha mortificato la comprensione, e lo collocherà tra gli esponenti più significativi di quel filone “primitivo” ed espressionista, che continuamente è riaffiorato – anche nei decenni recenti – nell’esperienza artistica internazionale. La difficile e tormentata vita di Ligabue, nato a Zurigo e trasferitosi ventenne in Italia, a Gualtieri, è segnata da ostilità e incomprensioni, da ricoveri all’Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e al Ricovero di mendicità di Gualtieri, ma è tutta dedicata, fino alla morte, alla pittura e alla scultura, nonostante le diffuse derisioni e i mancati riconoscimenti. Dopo la personale d’esordio di Ligabue – che ebbe luogo nel 1956 a Gonzaga (Mantova), varie esposizioni, a partire da quella di Gualtieri nel decennale della morte, hanno presentato, con crescente interesse del pubblico, l’opera dell’artista.
La mostra è promossa dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Comune di Gualtieri, con il contributo degli sponsor istituzionali, Fondazione Pietro Manodori e CCPL Reggio Emilia.
Antonio Ligabue
Espressionista tragico
Skira, 2005
24×28 cm; 280 pagine
278 illustrazioni a colori
56 immagini in b/n