Graziano Pompili. La memoria del sacro, allestita nelle sale al piano terra di Palazzo Magnani, presenta il ciclo delle quattordici stazioni della Via Crucis in terracotta, oltre a disegni preparatori su carta, a sculture in marmo e in bronzo, tutte riferite al tema del sacro, cui l’artista ha lavorato in questi ultimi anni. Lo scultore dopo essersi dedicato, negli anni Ottanta, alle “ri-archeologie” (in cui è evidente il retaggio dell’arte rinascimentale), terrecotte frantumate e successivamente ricomposte – di cui il catalogo di mostra ripropone alcuni lavori di soggetto sacro -, ha eletto, negli anni Novanta, la casa, nella sua rappresentazione primordiale di luogo dell’eterno ritorno, a emblema della propria ricerca, in cui il marmo è diventato il materiale prevalente, senza tuttavia abbandonare la terracotta e utilizzando anche il metallo traforato e le lamiere dipinte. La Via Crucis di Pompili ripropone il cammino ultimo di Cristo: formelle con figure stilizzate senza testa, che paiono manichini mossi da una forza misteriosa, chiamati a incarnare una tragedia di cui il rosso del sangue rivela tutta l’atroce sofferenza.
Graziano Pompili
La memoria del sacro
Skira, 2006
24×28 cm; 104 pagine
83 illustrazioni a colori
67 illustrazioni in b/n