1860-1938
L’esposizione antologica di Marianne Werefkin, la prima in Italia, presenta 80 dipinti, 30 disegni, 50 taccuini e alcune lettere illustrate dell’artista nata a Tula (Lituania) nel 1860 e morta ad Ascona (Svizzera) nel 1938. Marian Werefkin è una tra le artiste più significative ed interessanti del panorama europeo a cavallo tra i due secoli scorsi, è stata determinante, sul piano pittorico e teorico, per la nascita, nel 1909, della “Neue Künstlervereinigung München” (Nuova associazione degli artisti di Monaco) e di conseguenza del “Blaue Reiter” (Cavaliere azzurro) – i movimenti che furono alla base della moderna arte astratta, di un’arte che sia soprattutto espressione delle emozioni interiori -; non a caso, gli stessi contemporanei definirono la Werefkin “levatrice del Cavaliere Azzurro”. Persona di complessa cultura e di vasti interessi – la Werefkin parlava, scriveva, leggeva abitualmente in cinque lingue – e sensibilità – come testimonia la pubblicazione recente di ampi brani delle Lettres à un inconnu (Lettere a uno sconosciuto), il diario intimo dell’artista -, per molti anni legata, con un tormentato rapporto, a Alexej Jawlensky, pittrice di straordinario talento nonostante dolorose vicende e scelte autonome di vita che la tennero lontana dall’esercizio della pittura per alcuni periodi, Marianne Werefkin ebbe un ruolo fondamentale di “ponte” tra la cultura russa e quella tedesca.
Marianne Werefkin
Il fervore della visione
Skira, 2001
24×28 cm; 264 pagine
161 illustrazioni a colori