GINO DE DOMINICIS
Mozzarella in carrozza
a cura di Flag No Flags e Archivio Cattelani
project concept Giovanni Nicolini
Opening 16 dicembre ore 18
Interverranno Giuliano Sergio, curatore e storico dell’arte – Accademia Belle Arti Venezia e Davide Zanichelli – direttore di Palazzo Magnani
Chiesa SS. Carlo e Agata
via San Carlo, 1 – Reggio Emilia
Orari di apertura:
venerdì 18-20.30
sabato 10-13 e 17-20.30
domenica 10-13
sabato 24 dicembre 10-13
domenica 25 dicembre 10-12
sabato 31 dicembre 10-13
domenica 1 gennaio 10-12
venerdì 6 gennaio 10-13 e 18-20.30
Che cosa è la morte? Che cosa è l’immortalità? Che cosa è l’arte?
Gino De Dominicis nella sua breve vita si è affidato all’illusione di poter dare risposta a questi enigmi collocando la propria testimonianza e la propria opera in un tempo mai contemporaneo. Rendendosi indefinibile e quindi inaccessibile, esattamente come ogni espressione o fenomeno che appartenga alla dimensione dell’Origine. Riflettendo, quindi in primo luogo, sullo spazio e sul tempo da prospettive solo apparentemente irrazionali, perché come ora sappiamo – informati dalla teoria della relatività ristretta di Einstein – contrariamente alla credenza immutabile da secoli, il tempo, influenzato dalla velocità e dal contesto, non scorre in maniera identica per tutte le persone.
Mai vi è irrisione, comunque sia, nell’arte di De Dominicis. Viceversa, in essa si percepisce, come nell’esemplare Mozzarella in carrozza (1970), una sottile ironia, efficace e dialettica, nell’idea socratica di favorire la confutazione degli interlocutori offrendosi evanescenti ed “inferiori” nel proporre situazioni solo apparentemente insostenibili per la loro illogicità e paradossalità. Tuttavia, nell’opposta e determinata consapevolezza che l’opera d’arte o è un capolavoro o non è, considerando come solo nel capolavoro – in un unico punto, in un unico manufatto – convergano i linguaggi dell’architettura, della scultura e della pittura.
Gino De Dominicis (Ancona 1947 – Roma 1998) autore complesso, pittore, scultore, architetto e filosofo è stato artista indipendente tra i maggiori del dopoguerra a livello internazionale, affermato per l’utilizzo dei più diversi linguaggi espressivi, dal disegno all’installazione e per gli ambiti indagati anche teoreticamente: possibile realizzazione dell’improbabile, contraddizione delle evidenze scientifiche oltre ai temi della morte e dell’immortalità fisica (Lettera sull’immortalità del corpo, 1966).
Tra le innumerevoli mostre e rassegne internazionali vale indicare le Biennali di Venezia (1972, 1993, 1997, 1999) e la Biennale di Parigi (1985).
La mostra è inserita nel programma Identità Inquieta.