Sala Gualdi – Palazzo Magnani
corso Garibaldi 31
Oskar Schlemmer. L’artista danzante
in occasione del finissage della mostra
Marionette e Avanguardia. Picasso • Depero • Klee • Sarzi
Oskar Schlemmer (Stoccarda, 1888 – Baden Baden, 1943), aderì al Bauhaus di Weimar, assumendo la direzione della sezione teatrale dal 1925 al 1929.
Pittore di formazione, poi coreografo, regista, danzatore, scenografo, autore di pièce e saggi teorici sul balletto, Schlemmer trova nel teatro il medium per mettere in movimento l’immagine pittorica o la scultura, e per indagare le correlazioni tra il corpo, lo spazio e i movimenti che lo costituiscono.
Il suo Triadische Ballett, rappresentato per la prima volta a Stoccarda nel 1922, è una pietra miliare nella storia del teatro e della danza moderni. Schlemmer concepì l’opera come una corrispondenza ‘matematica’ e ‘proporzionale’ tra uomo e spazio, con un ritmo che doveva servire ad un’ideale ‘riunificazione con il cosmo’. La struttura del balletto era basata sul numero tre e suoi multipli: 3 ballerini che interpretavano 3 atti, composti da 12 quadri, con l’ausilio di 18 costumi.
Il Balletto triadico andava nella direzione del rigore grafico, trasformando i ballerini in forme geometriche. Ispirandosi ai movimenti di burattini e marionette, i personaggi erano composti da sfere e poliedri nei quali gli elementi umani erano ridotti al minimo, i costumi erano realizzati con materiali come legno, carta pesta, imbottiture di stoffa e metalli.
C. Raman Schlemmer, è il curatore e responsabile degli archivi del Teatro Oskar Schlemmer, Bühnen Archiv Oskar Schlemmer. È stato la forza trainante delle prime retrospettive di Oskar Schlemmer negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi, in Spagna, Francia, Germania, Austria e delle mostre nei principali musei del mondo sul Bauhaus, sui movimenti di danza d’avanguardia e sull’arte contemporanea. Ha scritto in modo prolifico sulla vita e l’eredità artistica di suo nonno.
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