Gabriella Benedini. Le arpe di Ninive, che occupa le ultime due stanze del percorso espositivo al primo piano di Palazzo Magnani, presenta nella prima sala alcune opere, le “Vele di Psyche”, realizzate a metà degli anni Ottanta, che si ricollegano direttamente all’ultimo lavoro dell’artista, mentre la seconda sala è dedicata a un’installazione: su due pareti, alcune mappe di carta, appese alle pareti, che paiono venire dal tempo dell’antica civiltà sviluppatasi tra il Tigri e l’Eufrate; al centro, una sottile lastra di piombo su cui va in scena una sorta di naufragio, attraverso alcuni frammenti di quella che fu una barca; sulle altre due pareti, poesie di grandi autori sulla pace e sulla guerra sovrintendono a urne rettangolari, poste a terra.
Gabriella Benedini riconferma anche in questo suo ultimo lavoro il senso profondo della sua poetica: l’indagine, attraverso gli strumenti della pittura e della scultura, sul tempo, con i segni che esso lascia negli oggetti abbandonati e recuperati a una nuova vita, con le scritte misteriose di antichi alfabeti ricreati dall’artista, con i colori (il blu oltremare e l’azzurro, il bianco e il nero, il grigio) che alludono a stati d’animo e a condizioni della percezione.
Gabriella Benedini
Le arpe di Ninive
Skira, 2006
24×28 cm; 104 pagine
61 illustrazioni a colori
31 illustrazioni in b/n